Patologie degenerative della colonna vertebrale
Ernia discale cervicale, toracica o lombare
L’usura dei dischi intervertebrali, gli ammortizzatori cartilaginei tra le vertebre, parte dal ventesimo anno di età. Ripetute sollecitazioni unilaterali e innaturali e una postura scorretta hanno un effetto di rinforzo. Anche nella maggior parte delle persone sane la tomografia a risonanza magnetica (MRI) mostra l’usura dei dischi intervertebrali, che solitamente non riveste alcun significato clinico. Tuttavia, nel corso della vita, circa il 5% di tutte le persone soffre di un’ernia del disco. Attraverso la fessurazione dell’anello fibroso esterno fuoriesce un materiale discale morbido in direzione del canale spinale, rispettivamente delle radici nervose, che può esercitare pressione sulle radici nervose o sul midollo spinale.
Tecniche speciali presso il nostro centro
Rachide cervicale
Generalmente, si rimuove il disco tramite un accesso frontale e si introduce una gabbia (la cosiddetta “cage” in titanio o plastica), oppure una protesi del disco intervertebrale. Il sollievo dei nervi interessati solitamente comporta la scomparsa immediata dei sintomi. Il rischio di lesioni ai nervi o al midollo spinale è minimo (ben al di sotto dell’1%). Qualora una piccola ernia del disco sia posizionata lateralmente, la rimozione è possibile anche da dietro. Nel nostro centro si esegue il cosiddetto intervento di Fryckholm mini-invasivo e la radice intrappolata è esposta con una ferita muscolare minima. Con questa tecnica, la colonna cervicale si raggiunge in dilatazione attraverso un’incisione lunga 10 mm e l’ernia del disco è rimossa attraverso un canale operatorio stretto con tecnica assistita endoscopicamente . Grazie alla piccolissima incisione e al minimo stress per i muscoli, il dolore postoperatorio è significativamente ridotto.
Colonna toracica
A causa delle condizioni anatomiche della zona della colonna vertebrale toracica (estensione del midollo spinale con relativa limitatezza del canale spinale), un intervento in questo settore è complesso, rispetto ad altri interventi di chirurgia spinale. Nel nostro centro queste procedure sono eseguite con costante neuromonitoraggio.
Colonna lombare
Nella nostra clinica, gli interventi sulla colonna vertebrale lombare si eseguono per via endoscopica o assistita endoscopicamente. Queste tecniche consentono di trovare un accesso alle strutture patologicamente alterate nel modo più delicato possibile e di risparmiare gli elementi portanti della colonna vertebrale (muscoli, legamenti, articolazioni intervertebrali). Grazie alla piccolissima incisione e al minimo stress per i muscoli, la perdita di sangue è a malapena misurabile. Il dolore postoperatorio è significativamente minore, il paziente può alzarsi già il giorno dell’intervento e lasciare l’ospedale dopo una breve degenza.
In caso di malattia degenerativa del disco avanzata, in alcune situazioni si applicano anche protesi totali del disco. Inoltre, in caso di instabilità segmentale sintomatica (spondilolistesi), in determinate circostanze può essere necessario un irrigidimento vertebrale (spondilosi). Nella nostra clinica questi interventi possono essere eseguiti con tecnica navigazione-assistita e utilizzando esami TC intraoperatori.
Attraverso l’applicazione di tecniche endoscopiche ed endoscopiche assistite, l’approccio chirurgico delicato alla colonna vertebrale può proteggere la muscolatura. Ciò permette una ferita minima correlata all’intervento e un rapido recupero dopo l’intervento chirurgico.
Stenosi spinale lombare
Nel quadro del processo di invecchiamento naturale della colonna vertebrale, aggravato da postura, sollecitazioni non fisiologiche e ripetitive, si verifica la degenerazione dei vari elementi della colonna vertebrale. Dischi intervertebrali, articolazioni intervertebrali e legamenti evidenziano usura, che alla fine può causare il restringimento del canale spinale e/o dei forami intervertebrali. Talvolta questo restringimento è ulteriormente complicato da una spondilolistesi.
In genere sono colpiti i pazienti anziani (> 60 anni) e più spesso le donne rispetto agli uomini.
Tecniche speciali presso il nostro centro
L’obiettivo di ogni intervento chirurgico è l’espansione del segmento ristretto e/o della finestra del nervo intrappolato. A questo scopo si utilizzano diverse tecniche (decompressione interspinosa, decompressione del recesso, fenestrazione unilaterale con undercutting verso il lato opposto, fenestrazione bilaterale). Il metodo ottimale dipende nei singoli casi dalla speciale peculiarità della malattia ed è determinato individualmente. Nella nostra clinica, tutti gli interventi sono eseguiti con microchirurgia endoscopica assistita e hanno come obiettivo la conservazione di tutti gli elementi portanti e stabilizzanti della colonna vertebrale.
Spesso nel nostro centro usiamo la mielografia intraoperatoria e la tomografia computerizzata. In questo contesto, dopo la determinazione dell’accesso, ancora prima della decompressione, si perfora il canale spinale e si inietta un mezzo di contrasto iodato. La fluoroscopia laterale successiva e la TC possono rappresentare il punto di restringimento in modo accurato. Dopo l’intervento chirurgico, si ripete la TC e la ferita si richiude solo quando il canale spinale è completamente decompresso.
