Sindrome da compressione neurovascolare
Nevralgia del trigemino
La nevralgia del trigemino (TGN) è un dolore intenso e intermittente del viso, nella zona di distribuzione di uno o più rami del nervo facciale sensoriale (nervo trigemino). Secondo l’attuale classificazione dell’International Headache Society (IHS) si distinguono due forme di TGN. Dal punto di vista terapeutico, la differenziazione è di grande importanza in termini di tempi e scelta della procedura terapeutica.
La TGN classica, precedentemente chiamata anche idiopatica, è solitamente innescata da una compressione vascolare del nervo trigemino attraverso l’arteria cerebellare superiore. I sintomi di solito si verificano dopo i 50 anni. L’incidenza nelle donne è pari a 5,9 per 100.000 persone all’anno, negli uomini del 3,9 per 100.000 persone all’anno. Molto spesso sono interessati il secondo e terzo ramo trigemino da soli (18% e 15%) o in combinazione (40% circa).
La cosiddetta TGN sintomatica è causata da masse o malattie demielinizzanti come la sclerosi multipla. Lesioni del tronco cerebrale, ad es. cavernomi, causano l’irritazione dei nuclei dei nervi cranici, altre lesioni, come neuromi acustici e meningiomi, possono causare il dislocamento diretto del nervo. Il fattore caratterizzante è la comparsa prima del 40° anno di vita, molto spesso si rileva l’interessamento del primo nervo trigemino, nonché dolore neuropatico bilaterale.
Tecniche speciali presso il nostro centro
Con il metodo ablativo il nervo trigemino è colpito termicamente, chimicamente o meccanicamente. Tuttavia, l’offerta speciale nella nostra pratica non è una procedura distruttiva, bensì di mantenimento della funzione: la decompressione microvascolare endoscopica. In questo contesto si risolve microchirurgicamente il conflitto neurovascolare e si cerca una soluzione curativa. Il nervo trigemino è esposto con una tecnica puramente endoscopica attraverso una minuscola fessura dietro l’orecchio. Nella zona di ingresso del nervo si identifica il conflitto neurovascolare con il supporto della neuronavigazione e si distacca il vaso comprimente dal nervo. Inserendo un pezzetto di teflon, il nervo viene quindi ammortizzato rispetto al vaso, mentre le funzioni del tronco cerebrale e dei nervi cranici basali sono sempre monitorate elettrofisiologicamente.
Con l’applicazione di metodi endoscopici mini-invasivi navigazione-assistiti, negli ultimi anni si è rilevato un tasso particolarmente elevato di successo. Il vantaggio principale dell’endoscopia è che il punto del conflitto è rappresentato particolarmente bene e la decompressione può essere valutata in modo attendibile. Nel decorso le recidive sono rare, per cui in oltre il 90-95% dei casi si può parlare di cura definitiva.
Lo spasmo emifacciale
Con il termine spasmo emifacciale si intendono imprevedibili e involontari spasmi tonico-clonici dei muscoli facciali di un lato del viso. Gli spasmi durano da secondi a minuti, ma nei casi più gravi possono anche essere sempre presenti. La causa è una compressione pulsante del nervo facciale motorio (nervo facciale) causata da un anello vascolare, solitamente l’arteria cerebellare antero-inferiore. Le pulsazioni costanti provocano una lesione alla radice del nervo che comporta scariche spontanee e attiva in tal modo gli spasmi.
Tecniche speciali presso il nostro centro
L’intervento viene effettuato presso il nostro centro con tecnica microchirurgica endoscopio-assistita e navigazione-guidata. Il nervo facciale è esposto attraverso una piccola fessura del cranio dietro l’orecchio, il vaso comprimente della radice nervosa è liberato e allontanato con un’ovatta di Teflon. La fase di “imbottitura” è sempre controllata con l’endoscopio. Le funzioni del tronco encefalico e dei nervi interessati sono continuamente verificate tramite neuromonitoraggio. La decompressione microvascolare è una terapia causale e la causa della malattia viene risolta. Utilizzando i metodi endoscopici navigazione-assistiti, la letteratura riporta un tasso particolarmente elevato di successo con la scomparsa dell’85% dei sintomi segnalati – nel nostro centro negli ultimi 5 anni siamo stati in grado di raggiungere un tasso di successo del 100%.
Nevralgia glossofaringea
Rispetto alla nevralgia del trigemino, si verifica molto più raramente la nevralgia glossofaringea, caratterizzata da dolore unilaterale parossistico nella regione della base della lingua e della faringe posteriore. Colpisce soprattutto le persone più anziane, la malattia è distribuita uniformemente tra i sessi e l’incidenza è descritta negli articoli recenti come pari a 0,2-0,7/100.000/anno.
La malattia è spesso causata da un conflitto tra un’imbracatura vascolare e il nervo glossofaringeo (nono nervo cranico). Occasionalmente la causa è da ricercarsi in un tumore nella regione del tronco cerebrale, è raro che non si trovi una patologia esplicativa. In alcuni pazienti, la malattia si manifesta in combinazione con una nevralgia del trigemino.
Tecniche speciali presso il nostro centro
L’intervento viene effettuato presso il nostro centro con tecnica microchirurgica endoscopio-assistita e navigazione-guidata. Il nervo glossofaringeo è esposto attraverso una piccola fessura del cranio dietro l’orecchio, il vaso comprimente della radice nervosa è liberato e allontanato con un’ovatta di Teflon. La fase di “imbottitura” è sempre controllata con l’endoscopio, le funzioni del tronco encefalico e dei nervi interessati sono continuamente verificate tramite neuromonitoraggio. La decompressione microvascolare è una terapia causale e la causa della malattia viene risolta. Se l’indicazione è posta correttamente, le possibilità di successo dell’intervento sono alte, con un’esposizione relativamente bassa per il paziente e un rischio ragionevole.
